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GALLIPOLI

QUI DOVE FINISCE IL MARE ED INIZIA LA TERRA

GALLIPOLI - Un altro finanziamento per il Comune di Gallipoli: l’Ente ha ottenuto 273 mila euro per il Museo Civico “Emanuele Barba” grazie al “Fondo Cultura” del Ministero della Cultura (MIC) con il progetto dal nome “Gallipoli, qui dove finisce il mare ed inizia la terra”.

L'avviso pubblico cui l’Ente ha partecipato nei mesi scorsi era finalizzato a sostenere investimenti e altri interventi per la tutela, la conservazione, il restauro, la fruizione, la valorizzazione e la digitalizzazione del patrimonio culturale materiale ed immateriale ai sensi della normativa vigente

Il progetto Gallipoli, qui dove finisce il mare ed inizia la terra nasce dall’idea di proporre il museo come habitat narrativo, luogo attivo di sperimentazione artistica e territorio della memoria, dove i linguaggi interattivi valorizzano le condizioni di partecipazione con il pubblico e con le comunità virtuali.

In particolare, il progetto ha lo scopo di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale nella sua interezza, per favorire la destagionalizzazione delle attività turistiche presenti, l’allungamento delle permanenze turistiche, la forte integrazione tra il sistema costiero, tradizionalmente legato ad un turismo di tipo balneare e le nuove potenzialità della città d’arte con le sue emergenze culturali e storiche. Il progetto nasce per far dialogare in un linguaggio multimediale vivace ed attrattivo carte e documenti, in presenza e da remoto, per investire nella fruizione del patrimonio culturale.

“Il progetto si fonda sulla convinzione che senza conoscenza non c’è valorizzazione durevole e senza tutela non può esistere un patrimonio da trasmettere alle future generazioni. Obiettivo dell’Amministrazione è quello di rendere fruibile il patrimonio culturale attraverso modalità che favoriscano l’innovazione dei sistemi di tutela e valorizzazione. In tal senso, si intende dare vita ad una interazione di competenze e conoscenze, realizzando una significativa soluzione sinergica tra i beni culturali. Si tratta di un progetto studiato nei minimi dettagli e che metterà in risalto l’aspetto culturale della città. Ringrazio perciò la dirigente Maria Teresa De Lorenzis e la direttrice del Museo Paola Renna per il lavoro svolto, per aver lavorato duramente per questo ennesimo, straordinario risultato” dichiara il sindaco Stefano Minerva.

Il progetto prevede un importo complessivo di circa 341 mila euro: l'80% - pari a 273 mila euro - corrisponde al finanziamento garantito dal MIC, mentre il 20% è assicurato come cofinanziamento obbligatorio a carico del Comune di Gallipoli, nella misura complessiva di 68 mila euro.

Gallipoli, qui dove finisce il mare ed inizia la terra si articola in sei azioni a partire dalla catalogazione del fondo librario antico costituito da libri rari e di pregio, un patrimonio preziosissimo di circa 10.000 volumi databili tra il sec. XVII-XIX. Particolare attenzione anche è data alla digitalizzazione di alcuni volumi rari e di pregio del fondo del Museo Civico, di documenti preunitari dell’Archivio Comunale e del fondo archivistico Vernole contenente rari spartiti musicali. Tra le tante anche la digitalizzazione dell’ ”Albo del donatore”, il manoscritto che costituisce uno strumento prezioso di ricostruzione della provenienza dei fondi pervenuti al Museo, compilato dalla data del 28 novembre 1866 sino al 18 febbraio 1994.

Tra le azioni anche la realizzazione della digital library, l’allestimento di due percorsi tematici di fruizione multimediali (realtà aumentata), la valorizzazione dei beni attraverso attività educative incentrate sul patrimonio e sulla figura del fondatore del Museo di Emanuele Barba e l’Installazione di una riproduzione artistica in carta di Emanuele Barba in grandezza naturale.

“I contenuti realizzati e gli approfondimenti testuali verranno inseriti all’interno di tavoli touchscreen di modo da poter essere fruiti in maniera accessibile e interattiva da tutti. L’interattività e la grafica intuitiva data da questi strumenti permetteranno all’utente una migliore comprensione e un maggiore coinvolgimento dell’utente. Grazie alle applicazioni touch sarà possibile vivere un’esperienza di visita interattiva, divertente e appassionante. La cultura deve e sarà accessibile, in tutti i sensi.” conclude il sindaco Minerva.